Stasera, alle ore 21, luminarie multicolori avvolgeranno fondendosi con loro, le case, la chiesa, i limoneti e le strade di Torello, uno dei borghi di Ravello, mentre il cielo sarà illuminato da fuochi pirotecnici che, dopo l’esplosione, si tufferanno nel mare della Divina Costa. È, questo, uno dei momenti forti della festa in onore della Madonna dell’Addolorata di cui si hanno notizie già dal 1887, e che trova il suo apice nella processione che attraversa le strade seguita da fedeli provenienti anche dai paesi vicini mentre i musicanti accompagnano con il suono dei loro strumenti il lento peregrinare della Virgo Dolorosa con il cuore trafitto da sette spade, numero che corrisponde ai suoi più grandi dolori. Un secolare rito che conquista sempre più consensi grazie all’associazione Ravello Borghi in Festa che in collaborazione con il gruppo Volontari e Devoti della Madonna ed il patrocinio del Comune e della Fondazione Ravello organizza l’”incendio del borgo” offrendo a fedeli e turisti suggestioni che rimandano alle scenografie di fuoco messe in scena a Napoli nel 17esimo secolo ed arricchendo la magia del fatato luogo «più vicino al cielo – scriveva André Gide – di quanto non sia lontano dalla riva», Rifugio dell’anima che ha conquistato, tra i tanti, il pittore romantico inglese William Turner, Gore Vidal, Jacqueline Kennedy, Marella e Gianni Agnelli, Virginia Woolf, Andrea Bocelli, Greta Garbo, tutti ospiti del raffinato “Caruso, a Belmond Hotel, Amalfi Coast”, proprio come Romy Schneider, che sulla sua terrazza” girò celebri scene della serie di film sulla imperatrice d’Austria Sissi.
L’iconico albergo, fondato da Pantaleone Caruso nel 1893 in alcune stanze dello storico Palazzo d’Afflitto risalente all’XI secolo è oggi tra i migliori del mondo, coniuga tradizione e contemporaneità oltre ad essere efficace testimonial del buon mangiare e del buon bere anche grazie ad eventi come l’Agorà: spazio dedicato alla dieta mediterranea ed al benessere in programma oggi pomeriggio, a partire dalle 17.30. Il format, giunto alla seconda edizione, celebra il meglio della produzione enogastronomica non soltanto del Cilento ed è arricchito da un panel scientifico con relatori la conduttrice televisiva Csaba dalla Zorza, il consigliere regionale Tommaso Pellegrino, l’ex sindaco di Ravello Secondo Amalfitano ed il direttore della Radioterapia della Fondazione Pascale di Napoli Paolo Muto.
Viaggio nel cuore della dieta mediterranea cha ha, tra i protagonisti, l’executive chef Armando Aristarco, originario di Torre del Greco, figlio d’arte e già, nel 2010 e per due anni, al Caruso. «Sono tornato – racconta – spinto dalla “pazzaria” che, come il sale, sta bene su tutto. Arrivato quasi all’apice della carriera con esperienze all’estero ed in Italia – Milano, Roma, nel Bahrein, a Singapore ed a Dubai -, ho deciso di ritornare al Caruso e di tuffarmi in questa avventura con il mio team per portare l’hotel ai vertici della ristorazione italiana».
Una scelta motivata dal condividerne la filosofia del gusto ovvero «di tracciare un percorso, una linea che unisce la cucina mediterranea nelle due accezioni e sfaccettature più importanti: dal servizio informale e casual al servizio gourmet e di fine dining, cioè della cucina raffinata. Questo è per me è il futuro della ristorazione».
Il progetto di Aristarco è di esaltare l’eleganza dello storico hotel giocando sulle suggestioni offerte dal territorio. «Qui – continua – ogni cosa è per me fonte di ispirazione come un tramonto o i profumi dei sentieri. Li faccio miei e li trasfondo nei piatti. Voglio consegnare agli ospiti una esperienza, regalare loro un sogno che si avvera quando avvicinano alle labbra il primo boccone. La mia cucina è fatta di passione, ispirazione e tecnica con l’aggiunta di modernità e futurismo. Ogni giorni è un nuovo inizio, di ricerca nel trovare quel pezzo ancora mancante per completare il mio puzzle da condividere con il Ristorante Belvedere ma soprattutto con il Caruso e con Ravello».
Alfonso Sarno